GROTTE DEL BUE MARINO

La Sardegna è uno dei paradisi del Mar Mediterraneo, la tipica destinazione di chi vuole stendersi sulle lunghe spiagge di sabbia sottile e bianca dimenticandosi dei lunghi mesi passati lavorando. È diventata famosa proprio per il suo mare cristallino, per i bassi fondali sabbiosi e i panorami emozionanti. 

La bellezza di questa terra però non è data solamente dal paradiso nel quale possiamo bagnarci i piedi, ma anche dall’entroterra dove la natura si è arrampicata sulle montagne e lungo i pascoli. Inoltre ci sono le sue grotte, splendidi monumenti all’incessante lavoro dell’acqua, del vento e del tempo. Sono diverse le zone nelle quali le potrete trovare, ma se vi spingete lungo la costa occidentale nello splendido Golfo di Orosei, non fatevi sfuggire le grotte del Bue Marino.

Dove si trovano le grotte

Le grotte sono lungo il litorale occidentale, nel comune di Dorgali e, nel dettaglio, nel golfo di Orosei, Cala Gonone. Sono una delle maggiori attrazioni della zona e, ogni anno, sono tantissimi gli amanti della natura a volerle visitare. Nello specifico, le grotte del Bue Marino rientrano nel sistema carsico Codula di Luna – settanta chilometri di tunnel nel ventre del Gennargentu.

 

Il loro nome deriva dalla foca monaca che viveva e svezzava i propri cuccioli negli anfratti della grotta. La popolazione locale l’aveva soprannominata bue marino per la sua forma affusolata e il comportamento mite e tranquillo caratteristico di un bue. Ormai questo splendido mammifero è quasi del tutto scomparso dalle coste della Sardegna, ma ha comunque dato il suo nome a questa grotta meravigliosa.

Visitare le grotte del Bue Marino

È possibile raggiungere la grotta del Bue Marino via mare – ad esempio da Cala Luna – grazie a diversi battelli che vi porteranno fino al maestoso ingresso formato da due arcate a picco sul mare. Oppure via terra partendo dal sentiero Cala Fuili - Cala Luna e arrivando al ramo nord.

La grotta si divide in tre rami distinti: il nord e il sud sono visitabili a piedi con un percorso di circa novecento metri, il ramo centrale invece è solo per chi fa speleologia subacquea. Il percorso vi porterà tra stalagmiti e stalattiti, fasci di luce che riescono a farsi spazio dall’esterno creando spettacoli cromatici magnifici e le acque del lago salato sotterraneo con una superficie di oltre un chilometro quadrato. La visita vi farà ammirare quattro diversi ambienti: la stanza degli specchi composta da una grande sala nella quale dei piccoli laghi riflettono le pareti ricche di ricami d’alabastro; la stanza dei candelabri formata da diverse strutture calcaree che ricordano dei lampadari; la stanza degli organi con delle spettacoli colate rocciose che sembrano canne d’organo; l'ultima stanza, la più grande, è quella delle spiagge dove confluisce un fiume d’acqua dolce.

Un altro elemento interessante, oltre a tutti quelli che avrete visto durante la visita, è il profilo storico della grotta. Sono presenti alcuni petroglifi risalenti al periodo pre-nuragico riconducibili alla cultura di Ozieri: rappresentano la “Danza del sole” e, la presenza dell’acqua dolce all’interno della grotta, fa presupporre che fosse un luogo sacro per gli antichi.

Le altre grotte della Sardegna

Lo splendore delle grotte della Sardegna è un’altra caratteristica che rende unica quest’isola. Le possibilità che offre sono davvero incredibili e dovrete scegliere con attenzione cosa visitare: continuare lungo la costa occidentale  o puntare verso le altre grotte lungo il litorale sardo? Magari quella di Su Mannau oppure di Nettuno o perché no? Quella di Santa Barbara.