Sardegna Nord Ovest

Mari tersi e azzurri che incoronano spiagge assolate e bianchissime, dove il lento fragore delle onde e i profumi di sottobosco celano i segreti di una storia millenaria.

È questo il paesaggio tipico che si troverebbe davanti il turista intento a osservare, dall'alto di uno dei mille promontori della zona, la Sardegna Nord Ovest.

Da Castelsardo fin su a Capo Falcone e poi in giù, verso Alghero e Bosa. Romangia, Nurra e Sassarese offrono panorami mozzafiato, civiltà antichissime, cultura enogastronomica e tradizioni preservate.

Itinerario della Sardegna Nord-Ovest


Il percorso inizia da Castelsardo, meta ideale per gli amanti delle civiltà perdute. Infatti, questa località è la sede di insediamenti pre-nuragici e nuragici, tra cui citiamo, tra gli altri, il Nuraghe Paddaju che conduce alla famosa Roccia dell'Elefante, da cui si può scorgere il meraviglioso Castelgenovese, struttura civile appartenuta alla nobile famiglia dei Doria.

A pochi chilometri da Castelsardo si trova Stintino, stupefacente frazione di neo-creazione che sorge su un istmo abbracciato dal Mare della Sardegna e a ridosso dell'Asinara, di cui si ammirano le coste frastagliate.

Immaginando di scalare la Sardegna nord occidentale, si giunge a Capo Falcone, che deve il suo nome all'omonima torre, eretta nel 1557 in difesa dalle incursioni saracene. I promontori di questa località sono puntellate dalla profumata aptenia e popolati dal falco pellegrino.

E dopo aver toccato la vetta estrema dell'isola, occorre spingersi nell'entroterra per poter conoscere il centro profusore di tutta questa cultura. Stiamo parlando di Sassari, con il suo complesso prenuragico di Monte d'Accoddi, risalente al IV millennio a.C. Ma la capitale della regione storica sassarese offre anche il Parco di Monserrato e l'incantevole lago di Baratz.

Dopo una pausa ristorativa nell'insenatura della spiaggia di Porto Palmas, si procederà verso Alghero, la fortezza in forma di città, nel cui cuore si celano le Grotte di Nettuno, fiabesco luogo popolato solo da stalattiti e stalagmiti.

Superata la riviera del corallo, il cui nome deriva dalla massiccia presenza di corallo rosso, si giunge a Bosa, centro artistico di pregiata fama con chiese altomedievali, cinquecentesche e barocche.

Percorsi eno-gastronomici


La Sardegna nord-occidentale ha una sua fisionomia anche a tavola e la sua anima si alterna tra pietanze derivate dalla cultura contadina ad altre che invece risentono di un contesto tipicamente marino.

Molti piatti di queste zone sono a base di maiale, le cui carni sono accuratamente trattate a livello domestico e poi cotte nei tipici forni in pietra.

Lo zerro musillo, che qui tutti chiamano zarrettu, ma anche le sardine e le trote di fiume, sono doni del mare che vengono cotti alla griglia o rigorosamente in umido.

Ma l'imperatore delle prelibatezze della Sardegna Nord Ovest è sicuramente lo zimino, un piatto - un tempo povero - costituito da un mix di frattaglie, tra cui le animelle.

Piatti golosi e gustosi che meritano di essere accompagnati da vini eccellenti e di produzione locale.

Il Monica di Sardegna, un rosso DOC che dal 1972 brilla di color amaranto nei calici dei migliori ristoranti della Sardegna nord-occidentale o il bianco Moscato DOC di Sorso-Sennori, che accompagna i dessert locali con il suo aroma pieno e raffinato.

Ma anche il Semidano o il Vermentino, che con i loro profumi caratteristici restituiscono tutto il bouquet di aromi della Sardegna.

Infine, forse il più noto vino della Sardegna Nord-Ovest, il Cannonau, nelle sue varianti rosso riserva (pregiatissimo!), rosato, superior o liquoroso.